I miracoli di Gesù

(086)

Gesù guarisce una bambina di nome Giovanna (331.10 - 331.11)

Proprio addossata ad un cippo romano è una donna. Ai suoi piedi su uno strapuntino, è una fanciullina sui sette, otto anni. La donna guarda in tutte le direzioni. Verso la scala nel masso. Verso la via di Tolemaide. Verso questa che fa Gesù, e ogni tanto si china ad accarezzare la sua bambina, a ripararle con un telo la testa dal sole, ricoprirle i piedi e le mani con uno scialle...
"Ecco la donna! Ma dove avrà dormito in questi giorni?" chiede Andrea.
"Forse in quella casa prossima al bivio. Non ci sono altre case vicine" risponde Matteo.
"O alla guazza" dice Giacomo d'Alfeo.
"No. Per la bambina, no" risponde suo fratello.
"Oh! pur di avere la grazia!.." dice Giovanni.
Gesù non parla. Ma sorride. Tutti in fila, con Lui al centro, tre di qua e tre di là, tengono tutta la strada, in quest'ora di sosta dei passeggeri, fermi a mangiare là dove li ha presi il mezzodì.
Gesù sorride, alto, bello, al centro della fila. E sembra che tutta la luce del sole si sia concentrata sul suo viso tanto è radioso. Sembra emani raggi.
La donna alza gli occhi... sono ormai alla distanza di una cinquantina di metri. Forse ha attirato la sua attenzione, distratta da un pianto della figlia, lo sguardo di Gesù fissato su lei. Guarda... Si porta le mani al cuore in un atto involontario di ansia, di sussulto.
Gesù aumenta il suo sorriso. E quel sorriso fulgido, inesprimibile, deve dire tanto alla donna che, non più ansiosa, ma sorridente, come già fosse felice, si china a prendere la sua bambina e, sorreggendola sul suo strapunto, a braccia tese, come se l'offrisse a Dio, viene avanti, e giunta ai piedi di Gesù si inginocchia alzando più che può la fanciulla distesa, che guarda estatica il bellissimo viso di Gesù.
La donna non dice una parola. E che deve dire di più profondo di quanto dica con tutto il suo aspetto?....
E Gesù non dice che una parola, piccola, ma potente, ma letificante come il "Fiat" di Dio nella creazione del mondo: "Sì." E posa la mano sul piccolo petto della fanciulla distesa.
E la creatura, con un grido di calandra liberata dalla gabbia, grida: "Mamma!" e si siede di colpo, e scivola in piedi, e abbraccia la madre che, questa sì, esausta vacilla e sta per cadere riversa, in un deliquio dato dalla stanchezza, dall'ansia che si placa, dalla gioia che sovraffatica le forze del cuore già indebolite da tanto dolore passato.
Gesù è pronto a sorreggerla. Un aiuto più valido di quello della fanciullina che, aggravando del suo peso le membra materne, non è certo il più valido coefficiente per sorreggere la madre sui ginocchi. Gesù la fa sedere e le trasfonde forza....
E la guarda mentre le lacrime mute scendono sul viso, stanco e beato insieme, della donna. Poi vengono le parole: "Grazie, mio Signore! Grazie e benedizioni! La mia speranza è stata coronata... Ti ho tanto atteso... Ma ora io sono felice...."